Una scuola felice.

10 Gen
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Insegnare in modo entusiasta cambia i risultati dell’apprendimento.

 

“Stare con una persona felice ci rallegra, mentre la compagnia di una persona arrabbiata può innervosirci e quella di una persona depressa, rattristarci.

Inconsciamente, le persone assorbono l’espressione emotiva di coloro con cui interagiscono, rispecchiando la loro mimica facciale, le posture, i movimenti e persino le vocalizzazioni.

Tutto ciò porta a “convergere emotivamente” e a sincronizzare la comunicazione.

L’emotività dell’altro viene catturata e fatta propria in modo spesso non consapevole”.

Si chiama “contagio” … un contagio da favorire, quello che rallegra, perché apporta molti benefici. Anche in classe.

“Che effetti produce sugli alunni l’entusiasmo espresso dai docenti?

Insegnare in modo entusiasta cambia i risultati dell’apprendimento?”

Secondo gli studi riportati da Angelica Moè, dell’Università di Padova, pare proprio di sì.

In particolare sarebbe l’entusiasmo per l’insegnare, e non tanto per la materia, il motore che coinvolgerebbe maggiormente la classe e stimolerebbe l’apprendimento: esso infatti “accresce una serie di valutazioni da parte degli alunni riguardanti il senso di sfida cognitiva, l’attenzione e il silenzio in aula e la percezione di avere un supporto.

Ma, come è stato dimostrato, spesso gli insegnanti tendono a percepirsi più entusiasti se colgono studenti appassionati.

Allora “sarebbero gli studenti (motivati, interessati e attenti) a motivare gli insegnanti”?

Un assurdo! Come uscire da questo empasse?

Moè ci regala un’interessante riflessione con alcuni spunti che riportiamo in questo articolo: uno stimolo a cambiare la prospettiva proprio a partire dal noi insegnanti. Siamo noi che possiamo e vogliamo migliorare; siamo noi che abbiamo la possibilità e la volontà di condizionare positivamente il clima della classe e, di conseguenza, l’apprendimento degli allievi che seguono le nostre lezioni. Siamo noi il punto di partenza su cui lavorare! Aumentare le nostre emozioni positive, il nostro entusiasmo, essere più felici per ciò che siamo e che facciamo: ecco un bel modo per iniziare a cambiare il mondo che ci circonda, a partire dalle nostre classi!

“Le emozioni piacevoli, fra cui l’entusiasmo, presentano numerosi vantaggi per chi le esprime e

per chi ne è contagiato:

  1. ampliano i pensieri, i ragionamenti, i ricordi; facilitano la creatività e una visione

globale e d’insieme anziché ristretta …fanno propendere per la ricerca di soluzioni alternative… si accompagnano a un atteggiamento propositivo verso la scuola…

  1. favoriscono associazioni positive con i contenuti trasmessi…
  2. accendono la motivazione… fino a creare spirali di benessere;
  3. prevengono i disturbi dell’umore e della depressione.

In particolare gli insegnanti entusiasti del proprio mestiere, che trasmettono emozioni piacevoli

quando insegnano, condizionano in positivo l’apprendimento e l’atteggiamento degli allievi nei

confronti della scuola e dalla conoscenza.

Infatti l’entusiasmo dell’insegnante favorisce:

  • lo studio personale, ricco di elaborazioni, collegamenti, anziché quello mnemonico;
  • la partecipazione alle attività scolastiche;
  • il desiderio di ritornare sulla materia che è stata spiegata con atteggiamenti piacevoli;
  • il superamento del disagio e della dispersione scolastica, dell’ansia, della depressione e del burnuot.

Motivazione significa movimento.

È uno spostamento lento o veloce verso una direzione nota o sconosciuta.

A volte è anche un fermarsi o un retrocedere perché «la motivazione va cercata, curata, capita, coltivata, incrementata, sviluppata, compresa ogni giorno».

Angelica Moè illustra i principali modelli teorici, presenta le ‘marce’ e le ‘armi’ della motivazione, definisce le relazioni con gli aspetti emotivi, soprattutto le paure (di non riuscire, di non valere…) e le speranze (di farcela, di potere essere…). Infine, suggerisce esercizi per chiunque: demotivati, poco motivati, troppo motivati, alle prese con il faticoso compito di motivare gli altri.

http://www.laterza.it – Angela Moè – “Motivati si nasce o si diventa?” – Laterza 2011

 

Secondo uno studio di qualche decennio fa, l’entusiasmo si può misurare oggettivamente perché

si esprime attraverso i seguenti indicatori oggettivi e facilmente osservabili:

  • chiare variazioni nel volume dell’intonazione e nella velocità dell’eloquio;
  • occhi aperti, illuminati e frequente contatto oculare;
  • uso di gesti dimostrativi della testa, del tronco, delle mani e dei piedi;
  • movimenti larghi e frequenti del corpo;
  • massimo uso delle espressioni facciali in relazione alle emozioni e agli stati d’animo;
  • energia, vitalità e utilizzo dell’umorismo.

(Collins, 1978)

 

Insomma, quando un insegnante è spento, lo si vede da lontano, esattamente come quando lo è un ragazzo a scuola. Allora, cari colleghi, accendiamoci di entusiasmo: non è difficile, basta ricordarci ogni giorno che stiamo svolgendo un mestiere bellissimo!

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