• BEATRICE CARRILLO

Mi chiamo Beatrice Carrillo, ho 58 anni e sono nata a Napoli, dove vivo e lavoro. Attualmente insegno Materie letterarie in un istituto professionale alberghiero chiamato “ Elena di Savoia” e situato nel centro storico della città.

Ho insegnato per molti anni in una scuola di frontiera della periferia orientale napoletana, un istituto professionale per il turismo. Sono stati  anni importanti per la mia formazione professionale perché la realtà problematica e complessa di quel territorio ha fatto emergere tutte le potenzialità dell’istituzione scolastica grazie alla presenza di una comunità educante  motivata e, quindi,  in grado di incidere positivamente sulla formazione degli adolescenti.

Questa scuola è stata intitolata al giudice ragazzino, Rosario Livatino e grazie ad un progetto chiamato “ I giovani e le periferie” è diventata un presidio di legalità , fornendo agli studenti strumenti culturali per riscattare il territorio e collaborare al recupero etico della città.

Poi ho insegnato un anno al carcere di massima sicurezza di Secondigliano, nelle classi dell’istituto tecnico , frequentate da detenuti che avevano scelto di intraprendere o continuare il percorso scolastico ed anche questa è stata un’esperienza molto utile per comprendere i limiti e le potenzialità  della scuola in contesti particolari.

Attualmente  faccio parte di un comitato civico cittadino  e dell’associazione   A  voce alta che, nell’ambito della  Fondazione  Premio Napoli, organizza  letture, incontri con autori e laboratori teatrali nel carcere di Secondigliano.